Vinyasa è un termine sanscrito che, come tante parole di questa lingua, ha molteplici significati.
La sua traduzione letterale può essere posizionare in un modo speciale e una sua prima definizione descrive il Vinyasa come il collegamento tra movimento del corpo e respiro.
Come elemento della pratica dello yoga, vinyasa è una sequenza di movimenti coordinati al respiro che aiutano la transizione da una posizione alla successiva.
Alle origini del Vinyasa yoga c’è l’insegnamento di Krishnamacharya, uno dei più influenti maestri del ventesimo secolo.
Nella sua attività di insegnante e in particolare modo di guaritore, Krishnamacharya sottolineava l’importanza di combinare pranayama, asana, mudra e meditazione, così come il tono e il ritmo governano la musica, facendone più di una semplice successione di note.
Il Vinyasa è uno stile di yoga energico, la cui pratica migliora la forza, la flessibilità e l’equilibrio.
Samanya ha due tipi di Vinyasa uno per gli asana in piedi e uno per gli asana a terra, è un sequenza fissa dove il respiro ujjayi accompagna ogni movimento senza interruzioni dall’inizio alla fine della pratica. E’una sequenza che ha la caratteristica di muovere il corpo in tutte le direzioni e genera energia. L’attenzione è rivolta particolarmente alla ricerca dell’equilibrio tra respiro movimento e asana, mirata a sviluppare nel tempo la capacità di praticare in silenzio e in autonomia.